Cammino di San Benedetto

Le Buone pratiche

Senza ombra di dubbio diverse sono le buone pratiche che abbiamo avuto l’opportunità di riscontrare durante questo studio territoriale che è stato possibile grazie a Sa.Be.R. Universal: e tutte le iniziative che menzioneremo hanno una ricaduta diretta sul Cammino di San Benedetto, e questo credo sia fondamentale.

Partendo da Rieti, la prima un’azione significativa è quella che il Sindaco di Vicovaro Fiorenzo De Simone ha attuato presso gli Eremi Benedettini, sino ad oggi sempre stati chiusi al pubblico ed ora aperti

Marzia Febi: Ospitaliere di Mandela che ha scelto di ristrutturare la propria casa per renderla accessibile a tutti i pellegrini.

Francesco Pelliccia – Sindaco di Subiaco – sta candidando i Monasteri Benedettini come Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Più in particolare a Febbraio 2017 si è tenuto il tavolo tecnico locale di studiosi e istituzioni, presso i Monasteri benedettini di Santa Scolastica e San Benedetto, per iscrivere gli stessi nell’elenco Unesco, come Siti patrimonio dell’Umanità: il progetto complessivo che prevede la candidatura di 8 insediamenti benedettini, denominato “Il paesaggio culturale degli insediamenti benedettini nell’Italia medievale”, è stato già inserito nella “Tentative List” nella Conferenza internazionale di Parigi nel 2016.

Angelo Ciampa, di Roccasecca, è stato uno dei primi a recepire l’importanza del Cammino di San Benedetto. Un giorno quando quattro ragazze in cammino cercavano un passaggio per arrivare a Montecassino, Angelo fornì loro delle cartine; scoprì poi che erano delle suore in pellegrinaggio verso quel luogo. Facendo alcuni studi venne cosi a conoscenza dell’esistenza di San Benedetto da Norcia e del suo peregrinare da Subiaco a Montecassino, dove poi scrisse la Regola. L’anno seguente quelle suore tornarono con un gruppo molto più grande, e questo l’ha indotto a capire che presto si sarebbe sviluppato quell’Itinerario Culturale. Qui è iniziata l’interminabile ricerca di testimonianze e luoghi del passaggio di San Benedetto e la creazione di una traccia del suo passaggio.
Quando Simone Frignani si approcciò alla scrittura della guida su questo Itinerario per Terre di Mezzo, Angelò fu il nome che molti citarono per far sì che l’Autore avesse un quadro attendibile e completo della traccia benedettina. Così, ripercorrendo assieme il tratto delle suore, hanno segnato il tracciato storico di quel passaggio.

E proprio alle porte della nuova mappatura, seguendo le vicende e soprattutto i danni causati dal sisma del 24 Agosto 2016, siamo venuti a conoscenza del progetto Villaggio Sicuro che Marisa Angelini – Sindaco di Monteleone di Spoleto – sta portando avanti. Il Progetto redatto già nel 2014 ,in conformità con il Piano di Protezione Civile del Comune di Monteleone di Spoleto, è stato ideato per dare risposte di protezione e assistenza alla popolazione del territorio durante gli eventi calamitosi e sismici.
In tempo di pace esso risponde alle logiche del turismo itinerante. L’Amministrazione Comunale lancia una raccolta fondi perché si arrivi alla sua realizzazione e secondo il metodo Augustus sia un villaggio che attui la logistica per la piena tutela psicofisica della popolazione nella fase di emergenza, sia un luogo di ristoro e ritrovo per gli sfollati dalle proprie case nel momento dell’emergenza.

 

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