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La seconda mappatura sul Cammino di San Benedetto

A distanza di mesi ritornare a ripianificare un planning di mappatura su territori altrettanto sconosciuti come nella prima fase, non è mai cosa semplice; se poi sussiste la triste variante di un sisma abbattutosi in modo devastante come quello del 30 agosto 2016 in una regione come l’Umbria, tutto si complica ancora di più. Andare a parlare di turismo consapevole e sostenibile, di turismo per tutti in un luogo che ancora cerca di farsi una ragione e rialzarsi da una situazione difficilmente descrivibile a parole, necessitava della giusta sensibilità e giusta distanza dall’argomento capace di stimolare quella cultura della ricostruzione in modo più universale.

In questo clima, nel mese di maggio 2017 è stata pianificata la mappatura della parte mancante del Cammino di San Benedetto: da Norcia a Rieti. In realtà poi si è rivelata l’occasione per andare a riprendere e sensibilizzare tutta una serie di strutture e di territori che nella prima fase avevano preferito non rispondere al progetto. Questo scopriremo poi ha rivelato grandi sorprese.

Degno di menzione durante la strada che ci separava da Norcia, è stato l’invito rivoltoci dal Prof. Paolo Caucci a passare da Perugia, dalla Confraternita di San Jacopo di Compostela che non ha caso ha sede presso il Centro Italiano Studi Compostellan,i dove per la seconda volta siamo stati accolti a braccia aperte. Va ricordato che la Confraternita aveva già sostenuto il progetto Santiago Per Tutti e sostiene con ammirazione le attività che Free Wheels porta avanti lungo i cammini. Proprio durante il secondo meeting con i partner del progetto SA.BE.R. tenuti a Santiago de Compostela lo scorso febbraio, in una uggiosa serata, per le vie dietro la Cattedrale di San Giacomo, avevamo incontrato per la prima volta di persona il Prof. Caucci.

L’arrivo a Norcia – al contrario – ci ha riservato l’amara sorpresa di scoprire che ciò che le televisioni raccontano, rappresenti solo una minima parte di quella che è la realtà di un paese che, nonostante tutto, cerca di rialzarsi con una dignità senza pari; confidiamo che i nostri Amministratori di Governo non dormano su una situazione di cui oramai si è preso coscienza.

Se nel tratto da Rieti in poi il numero dei paesi risulta di gran lunga maggiore alle strutture di accoglienza trovate, si può di certo asserire che da Norcia in a Rieti, in soli 5 tappe, sono presenti circa il 40% delle ospitalità di tutto il cammino. Nonostante ciò, purtroppo i criteri di accessibilità non sono altrettanto rispettati dappertutto. Ci sono diversi paesi attraversati dove non sono presenti strutture capaci di accogliere persone con esigenze specifiche di mobilità, dove si riscontra assenza di attenzioni verso le esigenze sensoriali (come del resto lungo tutto il resto del cammino). Come anche in altre zone attraversate, abbiamo invece riscontrato grande disponibilità di alcuni imprenditori ad adeguarsi. A Mandela – presso Febinn – abbiamo incontrato Marzia che ha ristrutturato completamente il proprio Ospitale perché possa accogliere nel migliore modo possibile tutte le persone; a Cascia numerose sono le ospitalità che non hanno lasciato cadere nel vuoto la consapevolezza che anche le persone con disabilità possono intraprendere un’esperienza di viaggio religioso-culturale, o di cammino: una su tutti a dimostrare questa regola è La corte.

Allo stesso modo, i servizi offerti in questo primo tratto di cammino, hanno alzato la media del livello di accessibilità, che da circa il 52% passa a 57%. Aumentano i ristoranti e i luoghi di culto e di ristoro accessibili a PRM, aumentano moltissimi servizi al turista con esigenze specifiche di mobilità, o forse più semplicemente tutto ciò è il diretto risultato di una maggior sensibilità delle Amministrazioni locali.

In conclusione possiamo asserire come i luoghi umbri toccati dal Cammino di San Benedetto rispondano più attivamente ad una politica universale, dando maggior corposità ad un cammino in costante crescita e capace presto di poter essere per tutti, come il Cammino di Santiago.

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